UCCISIONE ORSA DANIZA: DEPOSITATA DENUNCIA CONTRO L’ITALIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA


29/9/14

Domani, martedì 30 settembre, l’OIPA, in collaborazione con I-Care Italia, Green Italia, Associazione Animalisti, Leal e Federazione dei Verdi, depositerà a Bruxelles un atto di denuncia alla Commissione Europea nei confronti della Repubblica Italiana (Ministero dell’Ambiente, Provincia Autonoma di Trento e ogni altro eventuale organismo e/o ente pubblico la cui responsabilità dovesse sussistere) per l’uccisione dell’orsa Daniza. La condotta delle istituzioni appare infatti in evidente violazione della Direttiva 92/43/CEE in relazione alla protezione rigorosa dell’orso bruno e alla conservazione degli habitat naturali nonché della Direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda la tutela dei corpi idrici superficiali.
Tale iniziativa,  ideata e preparata da Edoardo Gandini, OIPA European Policy Officer, giurista internazionale e membro dell’European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyersand Commissioners, con la consulenza di esperti dell’OIPA e di I-care, fornisce un quadro preciso di quanto accaduto, analizzando puntualmente sia la situazione a livello locale sia a livello europeo ed evidenziando come la Provincia di Trento, avallata dal Ministero dell’Ambiente, abbia messo in atto una serie di provvedimenti illegittimi identificando nell’orsa Daniza un comodo capro espiatorio.

La vicenda dell’orsa Daniza è emblematica di un sistema che si è creato a livello locale e avallato o ignorato a livello ministeriale. Al di là della singola questione di Daniza e dei suoi cuccioli, gravissima in quanto lei -come tutti gli animali- era un essere senziente e che avrebbe dovuto essere protetta rigorosamente secondo le normative europea ed italiana, resta il fatto che per anni le autorità locali, i loro partner e tutto il Trentino hanno beneficiato di ingenti fondi europei e ora che li hanno ricevuti non vogliono rispettare i patti – evidenzia Edoardo Gandini - Questo è sintomatico di un sistema sempre allergico alle regole e per di più impermeabile alle normative di progresso. Il disegno è davanti agli occhi di tutti: specie animali e vegetali eliminati ed ecosistemi di elevatissimo pregio naturalistico stuprati, tutto questo per meschini interessi particolari. Con questa iniziativa mi auguro che la Commissione Europea e la Corte di Giustizia vorranno prendere le giuste misure e sanzionino l’Italia; se sarà così toccherà al Governo scegliere se applicare una legge dello Stato e rifarsi sui singoli soggetti che hanno violato le normative europee oppure lasciare che siano i cittadini a pagare le pesanti sanzioni economiche”.

L’OIPA ha seguito la vicenda fin dai primi giorni, lavorando alacremente per la presentazione di un ricorso al Tar che evidenziasse l’illegittimità dei provvedimenti presi, ecco perché abbiamo fortemente voluto partecipare e firmare quest’atto di denuncia: se le istituzioni italiane hanno agito ignorando coscientemente la volontà dei cittadini e le norme comunitarie già recepite e vigenti, è giusto che siano sottoposte al giudizio della Commissione europea” sottolinea Massimo Pradella, Presidente OIPA.

 

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